Un ritrovo improvvisato tra filari e silenzi, un segreto custodito da anni e un brindisi al coraggio. Così Alta Langa Rosé accende la sera di sfumature delicate, mentre la verità trova la sua voce nel rosa del tramonto.
C’è un punto preciso tra le nostre colline dove il sole, prima di salutare il giorno e dare il benvenuto alla notte, si ferma un attimo in più.
Lo abbiamo scoperto per caso anni fa, cercando un posto tranquillo per un picnic. E da allora, è diventato il nostro rifugio.
Ci andiamo quando abbiamo bisogno di silenzio, di verità, o semplicemente di cambiare aria per qualche ora.
Questa sera di fine luglio, però, è diversa: si respira un senso di attesa.
Ieri, nel nostro gruppo WhatsApp, Elena ha scritto soltanto: “Portate i calici buoni”. Nessuno ha fatto domande.
Così, prima di incamminarci lungo il sentiero tra i filari, facciamo tappa al nostro amato Bistrot. Un aperitivo veloce, paghiamo e usciamo.
Manca Elena. Da fuori la vediamo parlare con il titolare. Chissà cosa si saranno detti…
È tempo di incamminarci. Raggiungiamo il nostro posto “speciale” alla spicciolata, ognuno con qualcosa nello zaino: una coperta, una focaccia, della frutta.
Per ultima lei, Elena, con una bottiglia avvolta in un panno, ancora ghiacciata, come un dono prezioso. È Alta Langa Rosé Collezione Luigi Bosca. Il suo preferito.
Ci sediamo tra i filari, in quel punto esatto dove il mondo sembra sospeso.
L’azzurro del cielo pomeridiano lascia lentamente spazio al rosa della sera, pieno e delicato. E mentre stappiamo la bottiglia, Elena sorride.
Ma non è un sorriso qualsiasi. «C’è una cosa che voglio dirvi da tanto.»
Silenzio. Solo il fruscio dell’erba alta, il frinire dei grilli e il tintinnio sottile del vino che riempie i bicchieri.
Poi, sorretta dalla calma che hanno solo le verità importanti, parla. Di un amore custodito troppo a lungo, di una parte di sé tenuta in disparte per paura, di quanto sia stanca di nascondersi anche solo un po’.
Le sue parole sono piene e leggere. Come le bollicine che ci accompagnano: eleganti, ma decise. Note che rimangono e richiamano quel lungo e placido riposare nella quiete silenziosa delle Cattedrali Sotterranee di Canelli.
Ascoltiamo senza interrompere. Non serve dire nulla. Alziamo i calici in un brindisi che profuma di libertà, di accoglienza, di affetto senza condizioni.
E mentre la volta celeste si riconcilia con le sfumature del crepuscolo, quel rosa nel calice e nell’aria sembra non volerci lasciare.
È il Pinot Nero che si svela, tra note floreali e agrumate che raccontano fascino, attese, sogni, rivelazioni.
Perché Alta Langa Rosé è così.
La compagna perfetta per chi sa che il coraggio, a volte, è solo un altro modo per raccontarsi.