Con il suo ultimo album, “Comuni Mortali”, Achille Lauro abbandona gli eccessi per riscoprire la fragilità. È un viaggio emotivo che intreccia frammenti personali e storie collettive, con l’amore visto come libertà e testimonianza del passaggio sulla Terra. Così, per accompagnare questo viaggio, abbiamo pensato a una bollicina diversa: Zero Immagino, ideale per chi cerca un’alternativa analcolica con tutta l’intensità delle emozioni sincere.Empty heading
Può un buon calice di bollicine amplificare le emozioni che suscita un’opera d’arte?
Noi pensiamo di sì.
Parte sempre da questa domanda la rubrica “Bollicine Sonore”, nata qui, tra le colline monferrine, dove le uve maturano sotto il sole e le note sembrano vibrare nell’aria.
Così, dopo aver esplorato la rivoluzione sonora dei Beatles in “Revolver” e l’Asti di Paolo Conte, questa volta incontriamo un artista che ha cambiato pelle più volte: Achille Lauro.
Il suo “Comuni Mortali”, uscito ad aprile di quest’anno e anticipato dal singolo “Amore Disperato”, è un disco che segna un netto punto di svolta nella carriera dell’artista.
Dopo le provocazioni punk e i lustrini glam, Lauro si mette a nudo con un progetto più autobiografico e introspettivo, che racconta la normalità come valore, l’empatia come forma di resistenza, la leggerezza come conquista.
«Un cantautore contemporaneo, un po’ romantico e un po’ pasoliniano. […] La sua composta nostalgia è una grammatica diversa da quella in circolazione: è elegante, imperfetta, avvolgente “come una pioggia sopra Villa Borghese”», ha scritto Andrea Silenzi su Repubblica, cogliendo quell’umano bisogno di racconto, libertà di scelta e appartenenza che attraversa ogni brano dell’album.
Dal successo di “Incoscienti Giovani”, settima classificata all’ultimo Festival di Sanremo, a pezzi più intimi come “Cristina”, Lauro ci ricorda che dietro l’iconografia del ribelle c’è sempre un ragazzo qualunque, uno di noi.
Ecco perché un disco così merita un complice fuori dagli schemi.
Come Zero Immagino, una bollicina nata tra radici profonde e nuovi scenari da esplorare, che sta conquistando chi ama la leggerezza e la spensieratezza dei momenti speciali.
Perfetto da solo, sorprendente in mixology, è un invito a rompere le etichette e sentirsi parte di un brindisi che accoglie tutti, senza pensieri.
Proprio come Lauro ha fatto con la sua musica, Zero Immagino mescola le carte.
Non si lascia confinare in una categoria e non teme di cambiare prospettiva. Le sue note fresche e fruttate si sposano con la voglia di stare insieme e condividere, fuori dalle convenzioni.
E poi diciamocelo: per godere appieno di un momento, un ricordo o una nuova partenza serve solo la voglia di esserci. Di sentirsi, appunto, “comuni mortali”.
TIP!
E se ascoltando il disco ci venisse fame? Zero Immagino si abbina perfettamente a un tagliere di focaccia fragrante, formaggi freschi e verdure grigliate. Un aperitivo informale che diventa, come un ritornello di Lauro, un inno alla libertà di scegliere.