Il logo Bosca e il suo payoff, Bollicine controcorrente dal 1831, raccontano davvero molte cose.
La prima: la casa spumantiera Bosca porta il cognome della famiglia che la guida. Da sei generazioni.
La seconda: esiste da quasi 200 anni. Due secoli, due!
Poi, la specialitร della casa: bollicine. Ovvero vini spumanti. Fatti a regola dโarte. Con tutta la maestria che solo una lunghissima storia puรฒ vantare. Con tutta lโaudacia tipica di chi, per tradizione, innova e sperimenta.
E ancora: controcorrente. Cosa significa? Originalitร , certo, ed anche anticonformismo. Ma per Bosca non รจ soltanto una posa o uno stato dโanimo: una motivazione, piuttosto. Una vera e propria attitudine. Ad avere coraggio, a mettersi in gioco, a sovvertire – quando occorre – canoni, abitudini e modi di agire codificati. Con un solo, grande obiettivo: rendere sempre piรน inclusive le bollicine.ย
Negli ultimi due secoli, tutte le persone alla guida dellโazienda hanno palesato questa attitudine. Ognuno a modo suo e, ogni volta, in maniera straordinaria. Per questo motivo, oggi Bosca li celebra tutti insieme con BELLA STORIA che racconta questo tratto distintivo del Brand enfatizzando lo spirito controcorrente di ogni generazione Bosca.
In totale sono sei, si diceva allโinizio: scopriamo qualcosa di piรน su ciascuna di esse.
LA PRIMA GENERAZIONE – PIETRO BOSCA

Il primo โcontrocorrenteโ รจ Pietro. Nel 1831 fonda lโazienda vinicola Bosca. E fin qui niente di strano. Ciรฒ che suona insolito รจ la sua convinzione, il motivo che lo spinge a compiere questo passo: al contrario di tutti i suoi contemporanei, infatti, lui pensa che vivere della sola produzione dโuva di un singolo appezzamento non sia prudente. Troppa lโincertezza politica, troppa instabilitร nella domanda di mercato. E cosรฌ – destando non poco stupore tra i suoi colleghi – abbandona gli abiti del vignaiolo per indossare quelli del commerciante. Compra uva, vende vino, va oltre confine, apre nuovi mercati. E, in poco tempo, diventa un notabile, un membro a pieno titolo di quella che per lโepoca non รจ solo una classe sociale emergente, ma una vera e propria rivoluzione: la borghesia.
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LA SECONDA GENERAZIONE – LUIGI BOSCA

A Pietro segue il primogenito maschio,ย Luigi. Sarร che il padre lโha formato a sua immagine e somiglianza. O che, di suo, il buon Luigi ha un carattere vulcanico, unโintelligenza precoce e un approccio visionario. Fatto sta che, mentre molti viticoltori piemontesi si concentrano sul loro territorio dโorigine, lui scalpita non solo per andare fuori regione, ma addirittura oltreoceano. Siamo nellaย seconda metร dellโOttocentoย e il Bel Paese รจ caratterizzato da un fenomeno socio-demografico di proporzioni gigantesche: la Grande Emigrazione.ย
Luigi ha unโintuizione geniale: capisce che per lโemigrante il vino non รจ soltanto una bevanda alcolica, ma rappresenta il nettare che fa riaffiorare i dolci ricordi dei tempi andati. E, cosรฌ, imbarca il proprio vino su una nave a vela, varca lโoceano e arriva nel Nuovo Mondo. Inaugurando quella che diventerร unโoriginalissima strategia commerciale. Il viaggio, infatti, ha un successo inimmaginabile: le cose vanno talmente bene che Luigi deve tornare in fretta e furia in Piemonte per organizzare subito altre spedizioni. Le traversate atlantiche, alla fine, saranno ventitrรฉ. E da allora, per tutti, Luigi sarร noto come โIl vivandiere degli emigrantiโ, un soprannome che ne racconta perfettamente lโinarrestabile spirito pionieristico.
LA TERZA GENERAZIONE – CARLO BOSCA

Carlo รจ il quarto figlio maschio di Luigi. Volitivo, sensibile, romantico. Insomma, un uomo che nessuno a Canelli considera tagliato per il ruolo di uomo dโaffari. Troppo preso dalle avventure romantiche, si vocifera in paese. Ma Carlo smentisce tutti con i fatti. Nel 1909, dopo aver fatto il giro del mondo โ Giappone, Cina, Canada โ arriva negli Stati Uniti per guidare la filiale Bosca di Staten Island, New York. Talmente bravo negli affari e nelle relazioni che lo spumante Bosca diventa un cult nella comunitร italiana della city. E Carlo, per tutti, diventa Mister Moscato. Ok, uomo dโaffari no, ma business man proprio sรฌ. Thatโs America!
LA QUARTA GENERAZIONE – LUIGI II BOSCA

Siamo a cavallo tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale; in mezzo ci sono state la Grande Depressione e il Proibizionismo. Insomma, molte aziende del settore vinicolo stanno vivendo una crisi senza precedenti che condurrร alla chiusura di numerose e gloriose etichette storiche. Un giovanissimo Luigi II non solo convince tutta la famiglia, zii, zie e cugini, che vale la pena continuare a provarci, ma assume su di sรฉ tutte le responsabilitร della guida. E, in pochi anni, porta a termine un fantastico lavoro: amplia le cantine e il sito produttivo di Canelli, sviluppa una strategia commerciale a forte trazione internazionale che negli anni (e generazioni) a venire consentirร alla Bosca di avere una privilegiata posizione di vantaggio nei mercati lontanissimi del Nord Europa, dellโex Unione Sovietica, dellโAustralia e dellโIndia. Ma, soprattutto, Luigi II acquista una grande quantitร di terreni intorno a Canelli e introduce un rivoluzionario metodo di coltivazione in vigna che gli consente di ottimizzare la produzione di uva moscato lรฌ dove la qualitร รจ piรน elevata, ovvero su terreni di forte pendenza. Praticamente, compie al contrario il viaggio che il suo bis-nonno Pietro, un secolo addietro, aveva intrapreso e indossa ancora una volta gli abiti da contadino!
LA QUINTA GENERAZIONE – LUIGITERZO BOSCA

Se le Cattedrali Sotterranee – le cantine storiche di Bosca – sono Patrimonio Mondiale dellโUmanitร UNESCO รจ anche merito di Luigiterzo, il Dottore. Per raccontarlo non vogliamo usare termini che potrebbero risuonare vagamente retorici, ma quelli che lui stesso, in un lontano giorno del 1996, ha usato per parlare agli azionisti durante unโassemblea dei soci: โIn un processo di globalizzazione vi รจ sempre meno spazio per lโiniziativa dei singoli imprenditori schiacciata da ogni parte. Ma lโinventiva, la voglia di creare, la capacitร di vedere dove altri non vedono non si possono comprimere [โฆ] vi รจ assolutamente bisogno di qualcuno che sappia avere visioni, che si tormenti per trovare soluzioni, che non abbia bisogno del conforto di esperti per aver il coraggio di tentareโ.ย
Non sono parole di circostanza, sono un manifesto. Di ciรฒ che, in prima persona, concretamente realizza consentendo allโazienda (e alla sua conduzione familiare) di sopravvivere alla spietata concorrenza della globalizzazione. Un novello Davide, potremmo dire. In grado di sconfiggere i Golia del mercato a suon di invenzioni, intuizioni e nuove, inimitabili bollicine low alcol come il VERDI e gli Sparkletini.
LA SESTA GENERAZIONE – PIA, GIGI E POLINA BOSCA

Alla guida arriva la sesta generazione. Difficile, forse, dopo cotanti predecessori riuscire a โinventareโ qualcosa di nuovo, Difficile, certo. Ma non impossibile. Non se ti chiami Bosca.ย
Pia, Gigi e Polina, infatti, in linea con lโanima tradizionalmente innovatrice della famiglia, continuano ad andare controcorrente. E, in un momento estremamente critico come lโepocale evento di una pandemia mondiale, per celebrare il 190ยฐ Anniversario del Brand avviano un significativo processo di rinnovamento che ancora una volta svela lโostinata audacia di Bosca.ย
Nuova visione strategica di lungo periodo, nuova identitร visiva per dare ancor piรน luce al marchio, un pieno di tecnologia per le linee di produzione, la creativitร piรน appassionata per il lancio di Ispiro, Esploro e Attraggo (le bollicine Metodo Classico e Metodo Charmat dedicate al canale Ho.Re.Ca.), di Gran Cattedrale e Alta Langa D.O.C.G. (gli spumanti Metodo Classico per la grande distribuzione organizzata) e di molte altre speciali sorprese previste per i prossimi anni.
A ben vedere, in fondo, essere controcorrente significa questo. Saper immaginare sempre un nuovo punto di partenza e mai uno di arrivo. Oggi, come nel 1831.